PD, Lega, FI & FdI e i VITALIZI in Consiglio Regionale: stessa faccia, stessa razza!

La Calabria è tra le regioni che più di altre stanno accusando la crisi economica, riflesso delle misure anti Covid-19, a causa anche di un’economia già da tempo molto fragile. I cittadini e gli imprenditori calabresi, nonostante siano guidati da una classe politica e dirigenziale assolutamente inefficiente, stanno provando ad uscirne a testa alta in mezzo ad una marea di difficoltà, dando prova di un immenso coraggio… Coraggio che sicuramente è venuto a mancare in sede del Consiglio Regionale calabrese: la fermezza nel dire “no” ai privilegi che creano la casta, la volontà di evitare l’ennesima beffa ai danni dei cittadini calabresi.

Pochi giorni or sono infatti, il Presidente del Consiglio Regionale Tallini si è reso nuovamente regista di un blitz notturno (dopo quello che con analoghe modalità ha declassato l’Ospedale di Lamezia Terme) approvando in meno di due minuti una legge che aumenta i vitalizi sia ai Consiglieri Regionali in carica sia a molti ex Consiglieri, anche a quelli “decaduti” per vari motivi (perfino i Consiglieri Regionali decaduti per mafia). Con questa legge vigliacca – firmata unitariamente dai rappresentanti di maggioranza ed opposizione – il Consiglio Regionale all’unanimità ha dato la possibilità di versare contributi anche a chi non ne ha diritto per aumentare l’importo delle pensioni della casta calabrese, come se la precedente non bastasse…

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Prontamente smascherati dal portavoce M5s alla Camera dei Deputati Alessandro Melicchio, i Consiglieri Regionali di tutte le forze politiche hanno prima difeso la legge definendola “un provvedimento a costo zero” per poi piangere copiose lacrime da coccodrilli disconoscendo una legge firmata e votata da tutti all’unanimità: “non c’eravamo, non abbiamo letto la proposta di legge, non ce ne siamo accorti e se ce ne fossimo accorti comunque stavamo dormendo”…

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Dichiarazioni oscene che testimoniano la leggerezza con cui si affrontano i lavori in Consiglio Regionale, che di fatto annullano qualsiasi distinzione tra maggioranza ed opposizione e che non possono non fare indignare i cittadini calabresi in questo contesto di crisi economica e sanitaria. Adesso l’attuale Consiglio Regionale potrà anche decidere di abrogare il provvedimento in questione (prima che il governo lo impugni in forza dell’art. 127 della Costituzione), ma ormai la frittata è fatta ed il gioco di finta opposizione tra partiti diversi, ma uniti negli interessi comuni, è chiaramente svelato ai cittadini.

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