Anche per il Consiglio di Stato le biomasse a Lamezia non si faranno

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Con la sentenza nr. 03565/2017 pubblicata oggi, Il Consiglio di Stato ha respinto i ricorsi proposti dalla Vitale Sud contro le due sentenze del Tar Calabria che avevano confermato la legittimità del diniego all’autorizzazione per la realizzazione di altrettanti impianti a biomasse nella zona di via del Progresso.

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In entrambi i giudizi di primo grado, erano intervenuti gli attivisti del nostro Meetup per dare continuità alla mobilitazione anti-biomasse posta in essere sin dalla primavera/estate 2015 e che aveva indotto gli uffici comunali a emettere provvedimenti negativi.

Ci complimentiamo con i difensori del Comune per l’ottimo lavoro sostenuti in primo grado anche da un nostro difensore, mentre notiamo che il Consiglio di Stato implicitamente conferma la tesi che portiamo avanti dall’inizio di questa battaglia, che cioè la materia ambientale deve essere disciplinata con apposito regolamento (che, promesso dal Sindaco Mascaro per il settembre 2015, non è mai stato realizzato), l’unico che possa costituire paletti validi e vincolanti per i soggetti che vogliono realizzare le biomasse. biomassa-1Tale strumento rappresenta l’unica possibilità di opporsi alla prossima centrale, qualora questa fosse, a differenza di quelle di Vitale Sud, in regola urbanisticamente. In tale quadro, gli interventi in giudizio degli attivisti del nostro Meetup, fortemente osteggiato dalla Vitale Sud, ma ritenuto ammissibili e fondati dai giudici amministrativi, sono risultati assai significativi: il Tar aveva infatti dichiarato «Quanto alle osservazioni introdotte dagli intervenienti, facenti leva essenzialmente sul carattere nocivo per la salute e per l’ambiente delle emissioni provenienti da impianti a biomasse, va detto che le preoccupazioni espresse, sono certamente da non sottovalutare, essendo di indubbio rilievo» ambiente e, se fosse esistito il più volte richiesto regolamento sulle biomasse, sarebbero risultati, da soli, determinanti. Speriamo, quindi, che con queste sentenze si scriva la parola fine a questa vicenda che interessa i lametini da oltre due anni e che l’amministrazione comunale ne tragga insegnamento per innalzare il livello di tutela dei cittadini, raccogliendo il nostro invito a provvedere, come la legge prevede, ad emettere un regolamento di igiene e sanità che disciplini (anzi, vieti) la realizzazioni di impianti termoelettrici le cui emissioni risultano nocive, anche secondo il Ministero della Salute, per l’uomo.

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